A che punto si trova in Italia il fotovoltaico?

Vista la drammatica situazione ambientale della Terra, l’utilizzo di fonti alternative è diventato ormai come noto necessario. Ma la ricerca a che punto è?
Per comprendere meglio dove stiamo andando occorre fare un passo indietro: ai tempi della guerra fredda il problema energetico è stato già affrontato dalla Fema (l’agenzia federale per la gestione dell’emergenza) che per prima ha concepito un sistema costituito di tante piccole centrali in grado di sfruttare fonti alternative come quella eolica e solare. In un rapporto della Fema datato
dicembre 1980 si legge: “Il progetto Energia e Difesa ha identificato fonti di energia disperse, decentralizzate e rinnovabili…che sono commercialmente disponibili per un’ampia varietà di usi, sia a livello locale che regionale ”. Il progetto si sarebbe dovuto completare entro il 1990, ma il continuo mutamento della situazione politica internazionale, ne ha determinato l’abbandono.
Nonostante tutto oggi l’idea della decentralizzazione, pare essere vincente come efficienza e convenienza. Per sfruttare al meglio le fonti alternative occorre diventare microproduttori di energia e unirsi. Una struttura di questo genere, in gergo tecnico smart grid, consente di accumulare l’energia prodotta da pannelli solari e immetterla nella rete elettrica, condividendola così come si condividono i files in un comune “peer to peer”.
Dal 1997 la smart grid in Europa è realtà e dal 2005 è sbarcata in Italia con il Conto Energia. Mediante la “rete intelligente” oggi ogni cittadino può diventare parte integrante e attiva della produzione di energia traendone anche dei benefici economici.

http://blog.ilmatemagico.com/guadagnare-con-il-fotovoltaico-da-oggi-e-alla-portata-di-tutti/

Bob