A Milano Patty Smith presenta il film documentario dedicato alla sua vita

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Patty Smith è la protagonista di un film documentario dedicato alla sua vita e alla sua musica. Sono durate 12 anni le riprese del regista Steven Sebring per confezionare la pellicola intitolata Dream of a live. Patty, musa dolente, icona febbrile, sacerdotessa rabbiosa e dolcissima al contempo, simbolo di libertà e ribellione a cavallo tra il punk e il rock, la cui voce ruvida e straziante ha raccontato come nessuna i dolori e la rabbia di vivere   in ballate senza tempo, sospese a metà tra la dimensione reale e quella onirica. E come da un sogno emerge infatti il suono roco e bellissimo di quella voce dall’intensità dilaniante che ha affascinato generazioni e che continua a evocare il senso stesso della musica come poesia e come manifesto di vita e di impegno. Stamane a Milano la grandissima Smith, oggi sessantaduenne, ha presentato alla stampa il film di cui è protagonista (uscito in Italia per la Feltrinelli Real Cinema), divertendosi durante l’intervista a fotografare i giornalisti con la sua vecchia polaroid. Poetessa e artista multiforme Patty Smith ha ancora molto da dire in quest’epoca di sfide, “ci aspettano tempi difficili”, dice ma “è proprio in questi momenti che l’arte produce cose meravigliose”. Thank you Patty. We love you muse!
Vi propongo di riascoltare con me uno storico brano dei R.E.M. In cui un’ispiratissimo Michael Stipe canta quasi rapito dalla totale dedizione per l’idolica Smith.

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