Chi vive triste campa cent’anni!

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Ma chi l’ha detto che per vivere a lungo occorra essere felici? Anzi è proprio il contrario! Una ricerca condotta su 244 centenari dall’Università americana di Philadelphia rivela che esiste uno stretto rapporto tra depressione e longevità.
Gli studi, presentati dalla Società Americana di Gerontologia, chiariscono che le persone candidate a spegnere 100 candeline sono altrettanto predisposte ad ammalarsi di depressione.
La ricerca è particolarmente interessante in quanto in base alle statistiche gli uomini italiani risultano i più longevi dell’Unione Europea, con un’aspettativa di vita di 80,4 anni (al secondo posto ci sono gli svedesi con 80,3).
La stretta relazione tra longevità e malattia depressiva contraddice la convinzione in base alla quale chi è triste e malinconico muore prima. Del resto, curiosamente, anche gli schizofrenici sono assai longevi e particolarmente fertili.
I geni della longevità (250 circa, in tutto) una volta svolta la loro funzione per garantire resistenza alle malattie e sopravvivenza a condizioni avverse, ad esempio migliorando e potenziando da giovani le capacità riproduttive, con il passare degli anni si rivelano pericolose per sistema nervoso e possono trasformarsi in un problema. Mi chiedo: sarà meglio vivere poco ma contenti o a lungo e malinconici?