stele di Rosetta, sonda

Dalla stele alle stelle. Un viaggio di migliaia di anni.

stele di Rosetta, sonda

Dalla stele alle stelle. Un viaggio di migliaia di anni.

Un contributo scientifico da Londra dell’ing. Marco Staffolani

La stele di Rosetta e una sonda spaziale con lo stesso nome sono i protagonisti di questo articolo. Quello che li unisce è un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, ma soprattutto attraverso lo spirito di ricerca umano. Il viaggio comincia.

La stele di Rosetta (il nome deriva dal nome della regione egiziana Rashid della scoperta) è il primo oggetto (o quasi) che si incontra nella visita al British Museum di Londra. E’ una grande pietra nera scolpita su un solo lato racchiusa in una teca di vetro, perennemente circondata da turisti provenienti da tutto il mondo che, più o meno consapevoli dell’oggetto che hanno davanti, immortalano la stele con i loro flash.
La stele risale al 1°secolo avanti Cristo ed è divenuta famosa perché il suo contenuto scritto ha permesso di decifrare il geroglifico, l’antica scrittura egizia di cui si era persa l’interpretazione già a partire dal IV secolo AC.
Il tutto è stato possibile verso i primi decenni dell’800, pochi anni dopo la scoperta, quando ci si è accorti che la stele presentava due testi riguardanti lo stesso avvenimento però scritto in due lingue differenti: il greco, lingua universale dell’epoca in tutto il bacino del Mediterraneo e il geroglifico, l’antica lingua “degli dei” che era rimasta non tradotta per quasi due millenni.
Questo unico ritrovamento storico ha permesso di accedere ad un patrimonio enorme di cultura egizia che rimaneva nascosto negli antichi simboli dei geroglifici. E’ stato possibile leggere il passato con la sua stessa lingua. E’ stato possibile svelare misteri altrimenti irrisolti.

stele di Rosetta, sonda
Ed eccoci qui, 2000 anni dopo la stele di Rosetta e 200 anni dopo la traduzione dei geroglifici: il fascino della scoperta e la dissoluzione del mistero dell’antica lingua hanno ispirato gli scienziati che hanno dato il medesimo nome delle stele alla sonda spaziale che, lanciata oramai 10 anni fa, tra pochi mesi raggiungerà la sua destinazione finale: insomma un viaggio tra le stelle, o quasi!
Le stelle, solitarie guardiane scintillanti del cielo notturno, hanno per secoli affascinato l’uomo e guidato gli antichi navigatori dei mari. Non tutti sanno però che alcune delle luci che brillano nell’oscurità non sono stelle.
Lassù nel cielo ci sono infatti tanti e tanti oggetti differenti. Molti ad esempio conoscono i pianeti del sistema solare, quelli che a scuola bisognava imparare a memoria e che, come ci hanno insegnato i prof, a differenze delle stelle, non brillano di luce propria ma di luce riflessa. Penso che ancora meno persone sappiano dell’esistenza di una intera schiera di intriganti oggetti che viaggiano spensierati all’interno del sistema solare: le comete periodiche. Le comete periodiche sono grandi blocchi rocciosi, più o meno rotondeggianti, coperti di ghiaccio e polvere, che come puntuali turisti ogni tot anni ritornano verso il sole per compiere il loro perpetuo pellegrinaggio attraverso il sistema solare.
Una di queste comete, dall’impronunciabile nome (67P/Churyumov-Gerasimenko,nominata a partire dal cognome dei russi che l’hanno scoperta) è la destinazione della sonda Rosetta. La missione è formata da due elementi: la sonda vera e propria e il lander Philae. (Anche il nome del lander ha una storia: esso è il nome dall’isola di Philae nella quale è stato trovato un altro obelisco che ha aiutato la decifrazione della stele di Rosetta, insomma … una scoperta nella scoperta).
La sonda Rosetta sarà il primo oggetto nella storia della sonde spaziali ad entrare in orbita intorno ad una cometa e a sganciare un lander che farà prelievi ed analisi dei campioni di un mondo a noi quasi sconosciuto. La, nelle rocce e nel ghiaccio scavato, potrebbe nascondersi una chiave per risolvere il mistero che la sonda è chiamata ad indagare: la formazione del sistema solare e dei suoi pianeti, e chissà magari anche qualche preziosa informazione sul perché e sul come la vita è nata sul terzo pianeta.
Si pensa che le rocce e il ghiaccio della cometa siano le parti del Sistema Solare che più di ogni altra hanno mantenuto inalterata la struttura e la composizione originale, databile a 4,6 miliardi di anni fa. Tra queste rocce cosi antiche potrebbe nascondersi la chiave per comprendere meglio il disegno che sta alla base di quello che vediamo oggi.
Un altro tassello per comprendere il perché siamo qui. Un altro tassello per soddisfare la nostra curiosità e la nostra missione di scoprire. Un altro tassello per capire da dove veniamo e dove andiamo. Sonda Rosetta ti auguriamo di compiere la tua missione!