Esce l’autobiografia di Antonio Cassano: una vita spericolata

Un tempo scrivere un’autobiografia era opera destinata ai grandi uomini di genio, a personaggi che avevano onorato il proprio nome o la patria con opere illustri, famosi artisti, menti elette, appartenenti a famiglie reali, in tempi come questi chiunque sia più o meno noto al grande pubblico può svegliarsi al mattino e decidere di scrivere le proprie memorie: avventurieri come Fabrizio Corona, starlette fallite come Flavia Vento o calciatori scapestrati e un po’ burini come Cassano.
Esce ora la sua autobiografia dal titolo “Dico tutto (e se fa caldo gioco all’ombra)”.Ed effettivamente il noto calciatore ex cicciottello (ricordo che quando giocava per il Real era noto come el gordito) rivela anche troppo, a partire dai suoi successoni scolastici: bocciato per sei volte, ha ottenuto la licenza media ai corsi serali alla tenera età di 17 anni, ma per sua stessa ammissione gliela regalarono per disperazione. Infatti si avvale della collaborazione di un giornalista, Pierluigi Pardo che scrive a nome suo il volume biografico edito da Rizzoli.
Cosa racconta di sé il guappo di Bari vecchia? Tutte cose prevedibili, a mio parere: liti, risse, ammutinamenti, storie di sesso e denaro, incidenti d’auto per guida spericolata, festini e raid a Napoli o Milano per partecipare alle feste, aneddoti sulla sua adolescenza da guappo e “delinquente mancato”, come confessa. Se dobbiamo credergli si tratta di un incredibile Casanova, con oltre 6000 donne sedotte al suo attivo, spesso bonazze dello spettacolo con le quali ha fatto sesso di straforo durante i ritiri, dice infatti di essere sesso-dipendente come Michael Douglas ma, a differenza di lui, di non essersi curato in nessuna clinica. Poi c’è la lite con Totti, i dissapori con mezzo mondo del calcio di cui da quasi sempre giudizi al vetriolo, molte le curiosità per gli amanti del calcio che troveranno la biografia di Cassano magari non eccelsa ma sicuramente vivace.