Fabio Cannavaro boccia il film Gomorra

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Fabio Cannavaro è persuaso che il film Gomorra faccia cattiva pubblicità all’Italia, già per molti versi impopolare all’estero, contribuendo a diffondere le facili generalizzazioni che vogliono i nostri compatrioti come un popolo di mafiosi.
Eh già, non basta edulcorare il telegiornale lasciando ampi margini a tristi storie di povere bestiole rinchiuse negli zoo, a scapito dei drammi delle famiglie italiane colpite dalla crisi e delle guerre sanguinose combattute nel terzo mondo. Nell’Italietta del pensare positivo, dell’ottimismo della volontà e
di altri simili slogan di cartapesta lo sguardo lucido e brutale di Gomorra sulla drammatica realtà della malavita di casa nostra fa male alla reputazione del Bel Paese. Meglio far finta di niente, indossare occhiali con lenti rosa, illuderci che il dolore non esista, che la camorra sia solo un’invenzione di qualche perfido scrittore pessimista, che qui da noi tutto va bene perché abbiamo un premier lampadato e laccato sempre in doppiopetto lucido e sorriso a trentadue denti che fa affari d’oro governando lo stato come fosse la propria azienda privata.
Dopo che anche il regista Martin Scorsese, celebratissimo autore di Taxi Driver , ha dichiarato ‘Ammiro la brutalita’ di questa pellicola e la devozione di Matteo Garrone e di tutto il cast nella ricerca di una terribile verita’, auspicando che il film vinca l’Oscar, Inviterei Cannavaro a limitarsi a tirare calci ad un pallone, che è la cosa che probabilmente gli riesce meglio. Forse, da napoletano, non vuole farsi nemici tra la gente di rispetto, ma siamo in molti a continuare a credere che illudersi che il male non esista non ne estirpa ne cause e non ne mitiga gli effetti.

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