Il Bullismo? Anche virtuale è reato!

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Picchiare un coetaneo e rubargli quanto gli appartiene? Purtroppo accade di frequente tra i giovanissimi, ma se il pestaggio e il furto sono simulati in un gioco su internet? Due adolescenti in Olanda sono stati condannati a 360 ore di lavoro sociale per aver pestato un loro compagno, derubandolo virtualmente.  Secondo la legge olandese  infatti i beni virtuali sono pur sempre da considerarsi dei beni, perciò si tratta comunque di rapina e in quanto tale di reato.
Il bullismo non è consentito nemmeno come gioco virtuale.
Altro caso curioso quello della ragazza giapponese che ha, in un gioco di ruolo, sposato l’avatar di un ragazzo e che in seguito alla decisione di quest’ultimo di divorziare virtualmente ha cancellato dal gioco l’avatar dell’ex marito.
Una sorta di omicidio virtuale. La donna è stata arrestata per pirateria informatica essendosi impadronita della password e del nome di lui per cancellarlo da Maplestory. Ciò è considerato un attacco illegale di hacker a un sito. Del resto il ragazzo aveva dichiarato apertamente: “spero che la mia ex-moglie vada in prigione” e non parlava certo di realtà virtuale.

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