Individuate le aree cerebrali che ci consentono di percepire lo spazio intorno a noi

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Una recente ricerca, Journal of Neuroscience, frutto di una collaborazione tra la SISSA (Scuola internazionale superiore di studi avanzati) di Trieste, l’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico ‘E. Medea’ di San Vito al Tagliamento (Pordenone) e l’Institute of Neuroscience and Medicine di Julich in Germania, ha rivelato le aree del cervello responsabili della nostra percezione spaziale. L’importante risultato è stato ottenuto mediante un test condotto su 20 partecipanti: ai soggetti sono state mostrate immagini di mani e successivamente chiesto loro di riferire se rappresentassero la destra o la sinistra. La misura della risposta cerebrale con risonanza magnetica, ha consentito di individuare due particolari aree coinvolte nel processo: la corteccia somatosensoriale secondaria e il solco intraparietale posteriore. A differenza del solco intraparietale, risultato più volte coinvolto in svariate attività cerebrali, il coinvolgimento della corteccia somatosensoriale secondaria, in azione prevalentemente nelle stimolazioni tattili complesse, nella fase di identificazione delle coordinate spaziali, si tratta di una novità assoluta. Secondo i ricercatori i risultati dello studio potrebbero avere applicazioni interessanti nel campo della medicina riabilitativa e della robotica.

Bob