L’edonismo reaganiano dell’America anni ottanta rivive nel reportage di Andy Warhol America

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In uscita per la Donzelli editore un testo di Andy Warhol datato 1985 e mai editato prima in versione italiana: America.  Scritto in epoca reaganiana, quella del famoso edonismo, non parla di arte, come ci si aspetterebbe, ma attraversa l’America vista dagli occhi di un Warhol reporter, curioso e scettico, sospeso tra dandysmo e nazionalismo libertario. Le sue considerazioni sono spesso caustiche  e vi si ritrovano il suo gusto per l’aforisma, talora geniale, la sua ossessione per il nuovo e il contemporaneo, il suo vizio di vivere una pretesa eterna giovinezza.
Profeta della pop art, nato a Pittsburg nel 1928 e deceduto a New York nel 1987, Warhol fu precocemente ossessionato da presagi di morte e di senescenza, perse infatti i capelli a soli ventuno anni e da allora divenne nemico del suo corpo, fu anche vittima di un tentato omicidio nel 1968, da parte di una femminista fanatica (Valerie Solanas), che lo condusse in fin di vita lasciandogli lesioni permanenti. Tanto la morte quanto l’idea del sacro attraversano la sua opera apparentemente così profana, oscena e vuota di senso, così mercificata, come un fiume carsico. Andy Warhol nascondeva dentro sé anime difformi e antitetiche e questo testo può servire a scandagliarne il pensiero, sempre così assorbito dal presente da apparire obsoleto. L’America di cui ci parla è per lui «la vera bellezza», qualcosa di nuovo e sorprendente, autenticamente Pop.

America
Andy Warhol
pp. 101 Donzelli
15.50 euro

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