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Niente pensione per il telescopio Keplero: avrà una nuova vita!

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Come già raccontato in un post di qualche giorno fà, il telescopio orbitante Keplero si è danneggiato in modo irreparabile e non potrà più scandagliare i cieli alla ricerca di esopianeti avvalendosi del metodo del transito. Durante i suoi 4 anni di attività il telescopio spaziale Keplero ha scoperto svariate centinaia di pianeti extrasolari analizzando le deboli variazioni di luce stellare al momento del passaggio dei piccoli corpi celesti.
Ora però sembrerebbe poter iniziare una nuova vita per Keplero. Keith Horne, astronomo presso l’Università di St. Andrews nel Regno Unito e il suo collega Andy Gould della Ohio State University, affermano che sarebbe possibile continuare le attività di ricerca attraverso lo studio delle impercettibili deformazioni della luce stellare. Parliamo del microlensing gravitazionale, ovvero il fenomeno di lente gravitazionale, caratterizzato dalla deflessione della radiazione emessa da una sorgente luminosa a causa della presenza di una massa posta tra la sorgente e l’osservatore. I tali condizioni le diverse immagini create dalla lente hanno infatti una separazione angolare così piccola da non poter essere risolte con gli attuali telescopi.
A tal proposito Keith Horne ha dichiarato: “Keplero non è stato progettato per questo a tutti. Si tratta di un riuso, una riproposizione”.
Inoltre, secondo gli addetti ai lavori, se Keplero riuscisse ad operare secondo le aspettative, ci sarebbe una piccola possibilità di poter confermare l’esistenza di uno dei sistemi planetari più bizzarri mai sognato da astronomi: mondi che circondano i buchi neri.