Qualcuno in qualche posto in estate

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Capita che qualcuno in qualche posto in estate, si affacci alla finestra e colga in una serie di scatti un tramonto poetico. La poesia, lo diceva Cesare Pavese, nasce quando: «Leviamo il capo – dalla normalità delle nostre occupazioni – e scopriamo con stupore la vita». Ecco perché questi tramonti ne hanno tanta dentro. Chi li ha fotografati non sente il bisogno di rivendicarne la paternità, né intende rivelare la propria identità, né dove, in questo strano mondo misterioso, li abbia veduti, e immortalati, fermandosi a contemplare il cielo e accantonando per alcuni preziosi istanti le solite noie del vivere. «La località non è importante perché il cielo è su tutti noi. Potresti benissimo averle scattate tu dal tuo balcone di casa o in qualsiasi altro luogo e circostanza», mi scrive inviandomi le fotografie. E’ a lui, che si chiami davvero Giò, oppure Fred, o in nessuno di questi due modi, che è dedicato questo post, insieme ad una vecchia canzone, tratta da un grande disco dei Simple Minds: Someone Somewhere in Summertime, appunto.

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1 commento
  1. Giò
    Giò dice:

    Che dire! Ti ringrazio infinitamente per aver creato un così poetico post avendo come ispirazione alcune mie foto. Sei bravissima e ti auguro che questo tuo blog attiri un sempre maggior numero di lettori.

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