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Raggi UV, mappe satellitari e sommelier elettronici: come sta cambiando il vino del ventunesimo secolo

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Clark Smith, fondatore di Vinovation, il principale istituto di ricerca per l’innovazione in enologia, afferma: “Chi ha un’immagine primitiva del vino vive fuori dal mondo”. Effettivamente cosi come nell’ultimo secolo nelle cantine di tutto il mondo sono comparse l’elettricità, l’acciaio inox, gli enzimi ed i gas inerti, anche oggi lo sviluppo, tecnologico e scientifico, sta mutando il modo di coltivare e produrre il vino.
Già due anni fa a Frascati, nell’ambito del progetto “Bacchus”, sono stati effettuati dei rilievi Gps per scegliere la vigna ideale.
Combinando immagini aeree ad altissima risoluzione con i rilievi radar e ottici, forniti da satelliti come Quickbird, Ikonos o Landsat, è emersa un’accuratissima analisi dei singoli vigneti che ha fornito interessanti informazioni: orientamento rispetto al sole, distanza dei filari, pendenza del terreno, densità e dimensione delle foglie ed altro ancora.
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