“Ed ora via … più veloce della luce”: scoperte le particelle che viaggiano a più di 300.000 km/s

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Ed ora via … più veloce della luce” diceva Superman già dal lontano 1938, 33 anni dopo la formulazione da parte di Albert Einstein della celebre equazione E = mc2, che stabiliva l’equivalenza materiale tra l’energia (E) e la massa (m) di un sistema fisico e sancendo di fatto l’impossibilità di superare i 298.000 chilometri al secondo.
Successivamente negli anni sessanta alcuni fisici ipotizzarono la presenza nell’Universo dei tachioni, ovvero particelle in grado di viaggiare più veloci della luce, tuttavia nessun esperimento riuscì mai a dimostrarne l’esistenza.
Quattro anni fa nel 2007, l’esperimento Minos, condotto nel Fermilab di Chicago, evidenziò lo sforamento della velocità della luce da parte di un fascio di neutrini, ma la scarsa precisione degli strumenti utilizzati non riuscì a scalfire la solida teoria di Einstein.
Ciò che è accaduto oggi invece rischia davvero di trasformarsi in un precedente destinato a rivoluzionare tutta la fisica. Si tratta dell’esperimento Opera, frutto della collaborazione del Cern di Ginevra e del Laboratori del Gran Sasso e finalizzato alla rilevazione della velocità dei neutrini. Sin dal 2008 un fascio di neutrini viene “sparato” dai laboratori svizzeri a quelli del Gran Sasso e, le sofisticate apparecchiature di cui i centri sono dotati, provvedono ad effettuare accurate misurazioni relative ai tempi di percorrenza dei 732 chilometri che separano il Cern dall’INFN; ebbene secondo gli ultimi dati raccolti un fascio di neutrini avrebbe percorso il tragitto ad una velocità di 300.006 chilometri all’ora.
Prima di divulgare la notizia il Cern ha titubato non poco, tuttavia i dati sono stati minuziosamente controllati e sembrerebbero poter essere confermati. La possibiltà che si tratti solo di un errore non è da escludere infatti il portavoce italiano dell’esperimento, Antonio Ereditato, ha invitato altri colleghi a ripetere i test per confermare l’incredibile fenomeno osservato.
Anche Gian Francesco Giudice, fisico teorico del Cern ritiene che “L’esperimento Opera per essere considerato valido deve essere ripetuto da altri”, tuttavia resta lo stupore tra gli addetti ai lavori.
Oggi alle 16 nella sala conferenze del Centro di Ginevra è prevista una conferenza in cui Antonio Ereditato renderà pubblici i risultati spiegando ai colleghi l’evidenza dei suoi dati.