Emmanuelle Seigner, seminuda, ruba la scena a Polanski sul red carpet. Le foto

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Lui è quanto di più simile si possa immaginare ad un demone, lei è sua moglie, Emmanuelle Seigner che, sul tappeto rosso a Cannes, ha sfoggiato un abito scarlatto scollatissimo con spacco inguinale, lasciando di stucco i presenti. L’attrice quarantaseienne è la protagonista di Venere in pelliccia (ispirato all’ominimo romanzo di Leopold von Sacher-Masoc), la pellicola cha ha chiuso tra gli applausi il festival del cinema. Diretta dal marito, la cui sulfurea fama passa dalla family di Manson, (che uccise brutalmente sua moglie Sharon Tate, all’ottavo mese di gravidanza, nel 1969) per arrivare alla violenza sessuale mediante l’ausilio di stupefacenti, compiuta ai danni di una fanciulla tredicenne (crimine di cui il regista si è dichiarato colpevole e che gli è costato l’allontanamento dagli Stati Uniti), passando per film a tema satanico come Rosemary’s baby e La nona porta, Emmanuelle ha eclissato gli astanti, compresa la collega Nicole Kidman. Undici anni dopo la Palma d’Oro per Il Pianista, Roman Polanski torna dunque sulla Croisette con un’altra storia torbida, fedele alla sua fama di irriducibile maledetto del cinema.

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