Esce in America la scabrosa biografia di Michael Jackson: Unmasked, che rivela dettagli choccanti sul defunto re del pop – parte 3

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Segue da parte 2

Poi c’erano i debiti, le ingenti spese legali sostenute per difendersi dalle ingiuste accuse di pedofilia, che lo hanno spinto, sotto le pressioni dei soliti aguzzini, a impegnarsi per i 10 concerti all’Arena 02 scoprendo poi che le date fissate erano 50. Consapevole del suo declino Jackson giunse fino a confessare alla piccola Paris, sua amatissima secondogenita, di essere prossimo alla morte: «Perdonami se non riuscirò ad arrivare alla festa del papà», le disse al colmo della disperazione. Quest’anno in America  la festa del papà cadeva il 21 giugno e Michael è morto il 25, quindi aveva il chiaro presentimento (o il desiderio) di una morte imminente. Il dottor Murray, suo presunto assassino, sarebbe insomma una sorta di strumento attraverso il quale Jackson ha voluto trovare la morte. Dietro i suoi sgargianti costumi di scena, le parrucche e il trucco nascondeva un decadimento fisico doloroso, una pelle malata. Durante le prove del previsto ultimo tour londinese appariva magrissimo, ha avuto malori ricorrenti, svenimenti, cadute. Halperin è persuaso che senza quel dannato ultimo tour, che lo ha costretto a prove estenuanti, Michael sarebbe oggi ancora vivo. Ricordo di aver dedicato un post all’argomento, esprimendo fondati dubbi sul fatto che Jackson potesse onorare gli accordi presi e riuscire a tornare ad esibirsi in pubblico, sollevando aspre critiche al mio indirizzo. Michael per primo sapeva di non farcela, che non avrebbe mai potuto far ritorno in scena, 50 date erano superiori di gran lunga alle sue poche forze e da artista eccelso, un professionista pignolo quale lui era, gli faceva troppo male il pensiero di un ritorno sciatto, ridicolo, al disotto delle aspettative nutrite da legioni di sostenitori per il grande rilancio del re del pop, l’unico il solo Michael Jackson. Meglio la morte allora, l’estremo oblio dopo le piccole morti quotidiane procurategli da oppioidi e anestetici da sala operatoria.

Riposa in pace Michael, fragile principe ingiustamente spodestato dal tuo trono.

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