Gli adolescenti ipertecnologici sempre più virtuali e distanti dagli adulti. Come abbattere il muro che li separa dai genitori

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Un’analisi condotta sugli adolescenti rivela le distanze siderali che li separano dai propri genitori e dal mondo degli adulti. I ragazzi vivono dietro il muro dei loro nascondigli virtuali, tanta tecnologia, troppa TV, il computer in camera da letto con cui connettersi con i social network, sempre più diffusi, Facebook in primis, il telefonino sempre acceso, anche di notte. Quella in rete è per i giovani una vera e propria second family, fatta di sconosciuti con i quali spesso si scambiano le più intime confidenze, tenute nascoste e segrete ai membri della propria famiglia reale. Lo scambio continuo di informazioni tramite Youtube o sms impedisce ai più giovani di accrescere la propria individualità di singoli. La solitudine diventa virtuale, si è sempre in gruppo, sempre più omologati, sempre meno individui. Internet sembra aver ridisegnato totalmente la vita emozionale dei ragazzi che ora è caratterizzata da un approccio che prima di essere fisico è tecnologico e intellettuale con l’altro.
E i grandi? Stanno a guardare, chiusi fuori dal vetro che li separa dai propri figli, spesso a digiuno di tecnologia, incapaci di penetrare quel mondo.
Per abbattere la barriera che divide le generazioni si potrebbe almeno tentare di farsi guidare e imparare dai propri figli ad usare il computer quando non si è capaci, non avendo paura di apprendere nuovi linguaggi, nuovi modi di guardare la realtà, per costruire un ponte tra generazioni.