I vescovi su Avvenire attaccano duramente Berlusconi per il quale si profila ora lo spauracchio di un “divorzio per colpa” – parte 1

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La misura è colma, ora anche Avvenire, il quotidiano dei vescovi, insorge contro la condotta immorale e irresponsabile del premier. La richiesta di divorzio di Veronica Lario sembra aver portato al pettine ingarbugliati nodi che da tempo aspettavano di essere dipanati. “La politica e lo spettacolo, in un abbraccio mortifero”, si legge su Avvenire, “hanno dato nell’occasione il peggio di se”, parole che non lasciano dubbi sull’interpretazione,”Ci ha inquietato lo spargersi, tra alzatine di spalle e sorrisetti irridenti  o ammiccanti, di un’altra manciata di sospetti sulle gesta di Silvio Berlusconi. Il sospetto per chi gestisce la cosa pubblica può essere persino peggiore della verità più scomoda. E comunque, prima o poi arriva il momento del conto”. Sono parole che racchiudono in se lo sconcerto e il disgusto dei cittadini di fronte all’ignobile teatrino delle vallette e vallettine, veline e letterine, tutte legate da speciali rapporti con il Cavaliere, rapporti che ora lui vorrebbe negare e mettere sotto silenzio.   Avvenire delinea senza giri di parole la figura del premier ideale, “La stoffa umana di un leader, il suo stile e i valori di cui riempie concretamente la sua vita non sono indifferenti: non possono esserlo. Per questo noi continuiamo a coltivare la richiesta di un presidente che con sobrietà sappia essere specchio, il meno deforme, all’anima del Paese”. Parole limpide, condivisibili,”Ciò che farebbe ridere in una puntata del Bagaglino” prosegue Avvenire, non può non preoccupare i cittadini che di tanto ciarpame alla fin fine farebbero volentieri a meno”. Non è irrilevante che il quotidiano faccia ricorso alla stessa espressione usata da Veronica Lario: “ciarpame”.

Segue parte 2

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