Il pianeta è malato: dalla Terza Conferenza mondiale sul clima a Ginevra, partono gravi segnali di allarme sui mutamenti in atto

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A inizio anno il Worldwatch Institute stava ultimando la stampa dello State of the World 2009, una relazione sull’andamento climatico del pianeta, evidenziando i cosiddetti tipping points, i punti di non ritorno, ossia punti della scala temporale oltre i quali la situazione cambia bruscamente divenendo irreversibile: uno di questi era stato fissato a quarant’anni dal 2009.
Dopo otto mesi arrivano ulteriori conferme sul pessimo stato di salute del nostro pianeta. Alla Terza Conferenza mondiale sul clima tenutasi a Ginevra, il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon, reduce da una missione all’Artico, ha riferito le proprie impressioni sull’andamento climatico della Terra dicendo: “Abbiamo il piede sull’acceleratore e ci stiamo dirigendo verso l’abisso. Abbiamo scatenato forze potenti ed imprevedibili, il cui impatto e’ già visibile. L’ho osservato con i miei occhi”.
Nel frattempo in Asia l’ennesimo segnale di allarme lanciato questa volta dall’ADB, la banca di sviluppo asiatico, è stato specificato in un rapporto presentato pochi giorni fa a Katmandu, secondo cui il rapido scioglimento dei ghiacciai Himalayani, esporrebbe a gravi rischi alimentari, oltre 1,6 miliardi di persone, che vivono già sotto la soglia di povertà.
Secondo il documento i cambiamenti climatici stanno sfasando i cicli delle piogge alternando alluvioni, disastrosi per l’agricoltura, a periodi di forte siccità.

Bob