Il pianto che cura e talora guarisce

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Ma chi ha detto che il pianto è espressione di debolezza? Che siano lacrime di gioia, di dolore o di sollievo o che si tratti di commozione di fronte ad una dimostrazione di affetto, piangere non è da deboli e soprattutto serve a sentirsi meglio. Un pianto liberatorio dà sollievo, aiuta a stemperare il dolore, a dar sfogo alle emozioni.
Questo vale sia per le donne che per gli uomini. Lo psicologo Jonathan Rottenberg ne è convinto. I
risultati del suo studio pubblicati sulla rivista Current Directions in Psychological Scienze dicono che in molti casi il pianto “guarisce”. Gli uomini piangono meno delle donne perché culturalmente viene loro imposto fin da piccoli un ruolo forte e insegnato che piangere non è da maschi. Ma riuscire a piangere è utile. Lo studioso spiega che se gli uomini piangono vuol dire che il problema che hanno di fronte è grave. Questo attirare l’attenzione su di sé e sul proprio disagio spinge chi ci è vicino a riflettere e ad adoperarsi per cercare una soluzione.
Allora, se occorre, piangiamo pure, tenerci dentro tutto, come spiega la scienza, può solo prolungare i tempi del malessere che proviamo.