Le stelle del passato erano più luminose e crescevano più in fretta: lo rivela un recente studio

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Avvalendosi del potente telescopio Atacama Pathfinder Experiment, gestito dalla European Southern Observatory, un gruppo di ricercatori è riuscito a calcolare la rapidità di crescita di una galassia, la SMM J2135-0102, distante 10 miliardi di anni luce dalla Terra, praticamente circa 4 miliardi di anni dopo il Big Bang. Lo studio ha condotto gli astronomi a dedurre che l’evoluzione stellare nell’Universo primordiale, avveniva assai più velocemente rispetto ai giorni nostri. Praticamente 10 miliardi di anni fa le stelle nascevano più frequentemente  ed erano di gran lunga più luminose, se confrontate con quelle odierne.
L’autore Dr Mark Swinbank, dell’Istituto per la Computational Cosmology, a Durham University, ha dichiarato: “Questa galassia assomiglia ad un adolescente che sta attraversando una fase di crescita improvvisa”. Carlos De Breuck ricercatore dell’ESO che ha partecipato allo studio a proposito dell’eccezionale scoperta ha riferito: “Ipotizziamo che SMM J2135-0102 stia producendo stelle ad un ritmo equivalente a circa 250 Soli all’anno. La formazione stellare nella sua nube più grande è differente da quella nell’universo locale, ma le nostre osservazioni suggeriscono anche che dovremmo essere in grado di usare una fisica di base simile a quella delle più dense regioni di formazione stellare nelle galassie vicine per capire come nascono le stelle in queste galassie più distanti.”
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature.

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