Nascita della vita sulla Terra: l’esperimento di Miller svela altri segreti del “brodo primordiale”

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Una delle ipotesi più note relative alla nascita della vita sulla Terra è quella del  cosiddetto “brodo primordiale”.

Ne aveva già parlato Darwin alla fine del diciannovesimo secolo (denominandolo “piccolo e tiepido stagno”)  e fu successivamente studiato in maniera più approfondita da Stanley Miller il quale, in un giorno di primavera del 1953, di fronte ad una platea piuttosto scettica che comprendeva anche Enrico Fermi, fece scoccare la scintilla in un mix di metano, idrogeno, ammoniaca e vapore aqueo.

Oggi una equipe costituita da ex allievi del biochimico statunitense, leggendo gli appunti e utilizzando gli apparati rinvenuti due anni fa in una cassetta di legno lasciata dallo scienziato (morto nel 2007), è riuscita ad aggiungere un importante tassello alla definizione della “zuppa primordiale”. In particolare il terzo degli apparati ha consentito di effettuare la “prova del vulcano”, ottenendo un numero di aminoacidi (i mattoni del DNA) decisamente superiore agli esperimenti di Miller stesso (ne sono stati ottenuti 22 contro i 10 di Miller). Sembrerebbe pertanto che i primi ingredienti del brodo primordiale fossero gas molto ricchi di idrogeno, gli stessi che si trovano concentrati attorno ad isole vulcaniche.  Tuttavia gli stessi aminoacidi ottenuti dall’esperimento di Miller sono stati rinvenuti in alcuni frammenti di meteorite.

Ciò porta alla conclusione che a prescindere dalle cause che hanno favorito la comparsa del “brodo primordiale” sulla Terra, da oggi siamo sempre più vicini a determinare i meccanismi che hanno portato alla nascita della vita.

I prossimi esperimenti daranno sicuramente molte altre risposte a riguardo.

Bob 

 

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1 commento
  1. frank
    frank dice:

    E’ un dibattito assai interessante che ha generato ipotesi infinite. Nessuno però è ancora riuscito ad ottenere in laboratorio il passaggio dall’organico ad un primordio di vita autonoma (una cellula in grado di riprodursi autonomamente). Esiste qualche altro studio più avanzato di quello finora ottenuto?

    Frank

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