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Il Festival di Bonolis tra costi esorbitanti e vecchie cariatidi

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Se persino un esperto di musica, giornalista e conduttore accreditato, come Dario Salvatori concorda con l’intelligente e ironica stroncatura dell’Osservatore Romano allo stucchevole e indigesto Festival di Bonolis, a firma di Marcello Filotei, allora forse una riflessione occorre farla sulla scadente qualità di un prodotto come la kermesse canora sanremese che torna ogni anno a tormentarci, puntuale come l’influenza.
Il Festival della Canzone Italiana sembra oramai una sorta di gigantesco mostro preistorico che ci si ostina a tenere in vita con un accanimento terapeutico che sfiora la crudeltà. Dato per assodato che la gara tra cantanti non interessa più a nessuno   Continua a leggere