Una ricerca lo dimostra: Dio è uno di noi

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Una canzone di qualche anno fa si chiedeva: «se Dio fosse uno di noi?», a quanto pare lo è, come rivela una ricerca condotta in Danimarca. Alcuni scienziati dell’Università di Aarhus si sono presi la briga di analizzare le reazioni cerebrali di un gruppo di fedeli, di religione cristiana, durante la preghiera, mediante risonanza magnetica. L’interessante scoperta è  che rivolgendoci a Dio mentre preghiamo attiviamo le stesse aree del cervello che si accendono quando ci rivolgiamo ad un amico, vale a dire le stesse aree messe in funzione durante le normali conversazioni. I test sono stati effettuati svolgendo varie prove, ad esempio è stato chiesto ai volontari di esprimere mentalmente i propri desideri per il Natale sia a Dio che a Babbo Natale. Nel primo caso è stato rilevato che la corteccia prefrontale era attiva, la stessa parte del cervello cioè che usiamo quando siamo di fronte a qualcuno per comprenderne intenzioni ed emozioni. Rivolgendosi a Babbo Natale invece tale area era inattiva, poiché i soggetti testati avevano consapevolezza di parlare con un personaggio di fantasia.